“Padova Accoglie” primo passo di una lunga strada
A qualche giorno di distanza dal dibattito che ha tenuto banco per una settimana, a Padova, sul tema dell’accoglienza ai profughi nelle case private, mi sembra corretto condividere qualche riflessione, a freddo e con la giusta distanza dagli eventi. Credo che Padova Accoglie sia stato un momento importante per Padova, soprattutto per la Padova del Sindaco Bitonci che voleva essere il Sindaco di Tutti e che invece ha fatto la figura del Sindaco di Pochi o perlomeno del Sindaco che mobilita Pochi… anzi Pochissimi.
Una grande risposta
"Era da tanto che non si vedeva una piazza così a Padova". Questo è stato il commento di un amico con qualche decina d’anni più di me. In effetti era da tempo che non scendevo in una piazza così: piena, sincera, emozionante e soprattutto autenticamente padovana. Sì, perché al di là di qualche passerella elettorale, c'erano centinaia e centinaia di padovani a cui gli “indici puntati” di Bitonci e la sua ordinanza (peraltro inutile e farlocca) erano sembrati il superamento di un limite a cui era doveroso rispondere. E la risposta è stata grande, plurale e dal basso, come meglio non poteva accadere. Nonostante gli allarmismi creati ad arte, nonostante il silenzio (grave e colpevole - lasciatemelo dire) di alcuni grandi soggetti organizzati di questa città, nonostante la scarsa visibilità mediatica e nonostante il tempo incerto, c'eravamo ed eravamo tanti.
Un grande flop
Massimo Bitonci ha reagito a questa manifestazione in maniera volgare, vigliacca e vergognosa. Prima rimandando con una futile scusa la “sua” fiaccolata, poi accusando i manifestanti di essere quattro gatti, violenti (perché incappucciati causa pioggia) ed infine lanciando una imponente campagna mediatica per la manifestazione da lui appoggiata per la settimana successiva e mobilitando mezza Lega Nord Veneto. Nonostante tutto ciò alla “sua” fiaccolata si sono presentate circa 200 persone tra cui molti candidati alle regionali da fuori città e altri esponenti della Lega Nord del Veneto (col Sindaco Pan di Cittadella in prima linea). Pochi commercianti, pochi cittadini ma soprattutto pochi padovani.
L'inizio di un percorso
Sulla partecipazione alle due manifestazioni potremmo parlare molto soprattutto potremmo dire che il consenso di Bitonci non è poi così esteso come si crede, che il suo successo elettorale è dovuto probabilmente un voto “contro”, ecc. Sarebbero solo supposizioni e un sindaco si vota nelle urne e non con manifestazioni o fiaccolate. Un fatto però è certo: Massimo Bitonci voleva essere "Il Sindaco di Tutti" e questa risposta della cittadinanza è stata certamente il suo più clamoroso fallimento, dimostrando che è spudoratamente il sindaco di una sola parte, piccola o grande poco importa, e rappresenta esclusivamente quella parte di città CONTRO gli altri: contro chi non la pensa come lui e contro chi non lo incensa. Padova Accoglie è stato invece l'inizio di un percorso. Ci auguriamo che le associazioni che vi hanno dato vita riescano a collaborare fattivamente e a creare una rete sempre più solida di accoglienza anche a luci spente. Noi per quanto potremo e sarà opportuno, le sosterremo senza esitazioni.
L'imbarazzo di chi non c'era
Chi non c'era, chi non è venuto, chi ha preferito anteporre gli interessi particolari della sua bottega a quelli generali della città oggi camminerà per strada con lo sguardo più basso. Ha perso in credibilità, in indipendenza e in civiltà. Speriamo che in futuro la piazza di Padova Accoglie sia anche un monito a queste organizzazioni per ricordare loro che si può e si deve dire basta quando si superano pericolosi limiti.
L'imbarazzo del PD
Il Partito Democratico inizialmente aveva deciso di non appoggiare la manifestazione, con motivazioni francamente incomprensibili, lasciando alla decisione personale dei propri dirigenti di partecipare o meno. Poi, quando la polemica è montata, ha lanciato la proposta (pensata male e comunicata peggio) del boicottaggio dei negozianti del centro, per poi dividersi, sconfessare, sottilizzare, in sostanza litigare come in anni e anni di centrosinistra abbiamo visto sin troppe volte. Una sola cosa vorrei chiedere: la prossima volta per cortesia evitateci questo spettacolo. Il silenzio molto spesso è meglio di tante parole.
L'imbarazzo di ACC
Un ultimo grande imbarazzo è stato quello dell'Associazione Commercianti del Centro e del suo presidente Massimiliano Pellizzari, deus ex machina dell’intera operazione. Alla fine di questa vicenda, l’ACC si è rivelata per quello che è: un'organizzazione elettorale a sostegno della Lega Nord di Padova che poco interesse ha nel difendere i reali interessi dei suoi iscritti, alcuni dei quali tra l'altro dopo questa vicenda hanno deciso di abbandonare l’Associazione. La cosa paradossale è che di mezzo ci sia andato proprio il commercio di prossimità, fatto da chi ogni mattina lavora e anima la nostra città. I commercianti del centro non si meritano un'associazione del genere che li strumentalizza a fini elettorali, causando loro anche danni diretti (minaccia di boicottaggio) e indiretti (immagine di una Padova poco attraente per il turismo).
Un primo passo, una lunga strada
Infine Padova Accoglie per chi l'ha vissuta dal campo politico è stata un primo passo. Un primo passo per decostruire la retorica di Bitonci, per dialogare con la società di Padova, per intraprendere un percorso di alternativa. La strada è ancora lunga ma abbiamo fatto un bellissimo primo passo assieme.
Nicola Rampazzo, Portavoce di Padova2020