Provvedimento inutilmente odioso, Assessore Alessandra Brunetti (Politiche abitative, Edilizia residenziale e Peep, Edilizia scolastica e Politiche scolastiche ed educative, Sociale, Integrazione e convivenza; rapporti con il mondo religioso), e fatto solo per propaganda.
In ossequio alle esigenze di visibilità 'nazionale' di Bitonci non ci si ferma nemmeno davanti alla discriminazione su bambini da 0-3 anni.
Padova è una città vecchia e che si sta svuotando, e invece di fare politiche che incoraggino la città a ripopolarsi si fanno provvedimenti che scoraggiano l'insediamento di nuove coppie, tra l'altro quelle più 'preziose': quelle con figli.
Per assurdo, poi, se si introduce il criterio di anzianità per accedere ai servizi comunali, allora bisognerebbe introdurre lo stesso criterio anche per le tasse con cui questi servizi vengono pagati. Vivi da più tempo a Padova? Il Comune ti da accesso prioritario ai servizi, ma li paghi con le tue tasse, non con le tasse dei nuovi arrivati che hanno sui servizi un accesso più difficile! Siamo davvero all’assurdo.
Ecco i fatti:
1) A Padova ci sono più di 170 posti vuoti negli asili nido, non c'è un problema (come nelle case popolari) di liste di attesa. Anzi c'è il problema opposto! I posti sono vuoti perché, a causa della crisi, mamme e/o papà sono a casa, o con lavori precari, e si tende quindi a risparmiare. Ma gli asili da riscaldare e le maestre da pagare rimangono.
2) Posti vuoti=maggiori costi per le famiglie e per il Comune perché le spese fisse sono 'ripartite' su meno bambini.
3) Un assessore responsabile, che pensasse al bene dei padovani e non alle 'menate' politiche, dovrebbe LAVORARE PER RIEMPIRLI gli asili nido, e non sfavorire l'accesso. Se l'assessore Brunetti nel 2015 riuscirà a riempire i 170 posti vuoti io sarò il primo a complimentarmi. Cosa intende fare per questo? E’ una domanda che porrò nel prossimo consiglio comunale e riferirò le risposte.
4) Applicare un criterio di residenza che arriva fino a 20 anni su bambini che ne hanno al massimo 3 si commenta da solo. Nella nostra città perfino le persone nate qui vengono discriminate rispetto ai loro coetanei per situazione che derivano dai loro genitori! Questo è un altro record di disumanità di questa Giunta.
5) Sfavoriti da questi punteggi sarebbero le coppie giovani di studenti universitari che scelgono di rimanere a Padova e portare la residenza qui: in un momento di fuga di cervelli sono queste le politiche che mettiamo in campo per 'tenerci i migliori', o attrarre nuovi nuclei familiari? discriminandoli sui figli?
6) Sfavoriti da questi punteggi sono anche i padovani nati a Padova, andati via per qualche anno e poi tornati (per esempio io stesso non avrei punteggio, nonostante sia nato e vissuto a Padova per 30 anni). Anche in questo caso una politica che quindi sfavorisce il 'ritorno di cervelli'.
7) Col criterio della residenza vengono colpite anche le coppie di ex residenti a Padova che ora, magari per motivi economici dovuti al costo delle abitazioni, vivono nei comuni limitrofi ma lavorano a Padova, hanno i genitori (nonni dei bambini) a Padova, insomma sono padovani in tutto e per tutto. Ma il criterio della residenza li sfavorisce e si lascia così che gli asili nido padovani si svuotino con grave danno economico per chi ancora i figli al nido riesce a mandarli.
8) Se si vuole che i residenti più antichi abbiano più servizi a discapito dei nuovi residenti allora i nuovi residenti dovrebbero quantomeno pagare meno tasse, visto che i servizi sono pagati con le tasse di tutti, indistintamente dalla residenza di anzianità.
Caro Assessore Brunetti, invece di occuparsi di provvedimenti demagogici, inutili e odiosi, se non controproducenti in quanto rendono Padova una città poco adatta a metter su famiglia, ci dica come intende riempire gli asili e come intende così rendere il servizio più efficiente per chi abita, lavora e paga le tasse a Padova, indipendentemente dalla residenza!