Da metà giugno acquistare il biglietto di tram e autobus con sms costerà 1,80 euro e non più 1,30. Un aumento del 40%.
L’assessore alla mobilità Stefano Grigoletto ha dichiarato che si vuole equiparare il biglietto elettronico al biglietto in vettura (che costa 2 euro) e che ormai ci sono troppi furbetti che inviano il messaggio sul cellulare solo quando vedono salire il controllore e pagano all’ultimo momento.
Una spiegazione che suscita perplessità, tanto più che lo stesso potrebbe accadere con il biglietto cartaceo.
Sembrava chiaro a tutti l’effetto di contenimento dei costi di gestione del mezzo telematico, se confrontato con gli oneri per la produzione, distribuzione e vendita dei biglietti cartacei, tanto è vero che APS ha avviato l’introduzione di analogo servizio per i parcheggi.
In realtà aumenti e il taglio di più di un milione di chilometri di percorrenze erano previsti fin da subito, a partire dallo studio sulla privatizzazione del servizio che ha dato il via alla cessione dell’azienda di trasporto pubblico padovano a Busitalia Veneto, la famigerata, cosiddetta “fusione” votata in consiglio comunale nel dicembre 2014 con il voto contrario solo dei consiglieri di Padova 2020.
Dobbiamo quindi ora attenderci un aumento generalizzato su tutte le corse ed esteso a tutti gli strumenti di pagamento?
Ogni giorno il traffico in città e le code aumentano, rendendo difficili gli spostamenti e peggiorando l’aria che respiriamo.
Assistiamo quindi ad un “capolavoro” al contrario: peggiora il servizio di trasporto pubblico per il cittadino, aumentano i tempi di percorrenza per tutti, anche per chi ricorre al mezzo privato, peggiora la qualità dell’aria, e infine, ciliegina sulla torta, aumenta il costo del ticket, umiliando oltretutto anche gli onesti e coloro che sono maggiormente consapevoli dell’esigenza di ridurre l’inquinamento ambientale viaggiando sui mezzi pubblici.
Il trasporto locale di Padova realizzato da Bitonci e Grigoletto è questo: da un lato un trasporto pubblico locale privato delle caratteristiche di servizio pubblico, completamente scaricato sulle spalle dei cittadini sia in termini di costi che di mobilità azzoppata, dall’altro un taglio di risorse finalizzato al sostegno di progetti inutili e dannosi per la città, a partire da quelli su Appiani e Prato della Valle, Stadio Euganeo e Plebiscito, Ospedale si/Ospedale no + Ospedale qui/Ospedale là… il tutto sempre senza alcuna informazione ai cittadini né approfondimento pubblico. Ma non dimentichiamo che le promesse elettorali del sindaco, ripetutamente smentite dai fatti, erano ben diverse.
Ora le priorità sono cambiate, ma la cittadinanza non ne è minimamente coinvolta. Padova appartiene innanzitutto ai suoi cittadini, sarebbe lecito pretendere di essere coinvolti in decisioni che riguardano il futuro della nostra città!
Ermes Danieli e Claudia Blasi, Uditore e Referente Commissione Bilancio per Padova2020