Ogni mattina verso le 8, centinaia, migliaia di persone affollano il sottopasso della Stazione Ferroviaria di Padova. Una folla variegata composta da studenti, pendolari e passeggeri dei treni locali e regionali passano di fretta immersi nei loro pensieri lungo quel corridoio angusto e stretto che collega Via Avanzo con il cuore pulsante della Stazione.
Non hanno certo tempo e voglia di accorgersi e meditare sulla realtà dei mendicanti seduti per terra che chiedono l'elemosina rischiando di essere pestati e travolti dalla massa di gente che incede stretta sui fianchi...un fiume in piena di persone che forse si accorge a malapena di quell'omino seduto sul freddo pavimento con la testa appoggiata alla parete ed il berretto calato a terra per raccogliere oboli che faticano ad arrivare.
Sono le "NUOVE POVERTA'' del nostro tempo,poveracci e senza fissa dimora che cercano di raccogliere quotidianamente i pochi spiccioli che servono per poter sopravvivere a malapena. Si spostano da una parte all'altra della città e della provincia, rincorsi da Ordinanze anti-degrado e anti-accattonaggio, che probabilmente non fanno altro che spostare i problemi tirandoli di quà e di là come una gomma da masticare...che con ogni sforzo continua rimanere attaccata alle suole delle scarpe della realtà, ed anche delle nostre coscienze di esseri umani.
Forse cacciati dall'incrocio alla Stanga...li ritroviamo giorni dopo magari in Stazione o da qualche altra parte.
Certo è difficile sapere chi siano realmente queste persone e da dove veramente arrivino. Impossibile stabilire per tutti con assoluta certezza le vere storie di umanità, spesso tradita dalle circostanze, i luoghi ed i personaggi che hanno reso possibile la loro miseria. In qualche misura è doveroso intervenire con norme che devono mirare anzitutto a tutelare la dignità umana di chi stà vivendo un duro momento di sconforto e difficoltà.
Ma è altrettanto vero che non è possibile eliminare le NUOVE POVERTA' o la MISERIA per Decreto, con ORDINANZE specifiche. Servono anche quelle giuste riflessioni che possono coniugare l'umanità del vivere nei luoghi urbani, con un normale e giusto controllo dei fenomeni di emarginazione sociale. Incentivare politiche che tengano conto, quindi, anche e soprattutto dell'aspetto non indifferente della dignità umana.
A cura dell'associazione Anima Critica