“La cultura dello scarto produce molti frutti amari, dallo spreco di alimenti all’isolamento di tanti anziani” @Pontifex_it
Con questo tweet del 25 ottobre scorso Papa Francesco richiamava l’attenzione sul tema dello spreco alimentare, che in tempi di crisi e recessione economica torna prepotentemente di attualità, ma il cui valore etico dovrebbe essere tenuto in considerazione anche nei periodi di “vacche grasse”.
Il 7 novembre a Rimini un gruppo di esperti, primo fra tutti il prof. Andrea Segré, proveranno a tracciare un quadro della situazione attuale in Europa ed in Italia, illustrando le nuove iniziative per ridurre e prevenire gli sprechi alimentari.
L’Unione europea con 180 kg pro-capite e l’Italia con 149 kg pro-capite risultano sopra la media dei Paesi sviluppati. Nei Paesi più “ricchi” la parte preponderante degli sprechi alimentari avviene a livello domestico. Secondo una stima della Direzione Generale per l’Ambiente della Commissione europea il 42% del totale degli sprechi (76 kg pro-capite per anno) si verifica all’interno delle mura domestiche (il 25% della spesa alimentare in peso). Almeno il 60% di questo spreco potrebbe essere evitato.
In Italia, secondo i dati elaborati da Last Minute Market e dal suo osservatorio Waste Watcher in parnership con SWG lo spreco alimentare rappresenta l’1,19% del PIL (circa 18,5 miliardi riferiti al 2011) così ripartito: “soltanto” lo 0,23% si colloca nella filiera di produzione (agricoltura), trasformazione (industria alimentare), distribuzione (grande e piccola) e ristorazione (collettiva), il resto è a livello domestico: 0,96% del PIL.
Dal 2010, Andrea Segré promuove le iniziative denominate "Un anno contro lo spreco" patrocinate dal Parlamento Europeo, Commissariato per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale: la prima giornata europea contro lo spreco si è svolta a Bruxelles il 28 ottobre 2010 e ha avuto come obiettivo la sensibilizzazione dell'opinione pubblica europea sulle cause e le conseguenze dello spreco di cibo, sulle modalità per ridurlo e la promozione di una cultura orientata ai principi della sostenibilità.
Proprio nel mese di ottobre, l’amministrazione comunale della città di Lucca ha lanciato la campagna “Un anno contro lo spreco”, con iniziative di sensibilizzazione dei cittadini ed altre di concreto intervento dell’amministrazione: il Comune infatti si adopererà per recuperare, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la filiera agroalimentare, ridistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini in difficoltà sul piano alimentare ed istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo.
Tra le varie iniziative, l'Amministrazione si impegna ad adottare come orizzonte di lungo periodo lo Spreco Zero ovvero promuovere la riduzione progressiva degli sprechi mediante il controllo e la prevenzione di tutte le attività pubbliche e private che implichino la gestione di cibo, acqua, energia, rifiuti, acquisti, mobilità, comunicazione. L'impegno inoltre è quello di confrontare, condividere, valutare e mettere in rete le buone pratiche: tecnologie, processi, progetti finalizzati a prevenire lo spreco alimentare e costituire infine una rete di amministrazioni a Spreco Zero.
Lotta agli sprechi alimentari, ‘Last Minute Market’ e ‘Supermercati anti-crisi’ sono fra i punti programmatici del progetto di Padova2020. Realizzarli è possibile.