Francesco Fiore lancia un appello per richiamare l’attenzione degli addetti ai lavori sulle restrizioni al diritto di cronaca recentemente adottate dal Consiglio Comunale di Padova. Ridurre gli spazi di informazione e partecipazione è un sintomo di debolezza e rappresenta un precedente preoccupante e stravagante se si pensa che a farsene promotore è stato un sindaco che spesso parla di trasparenza nell'amministrazione pubblica e  che nel suo discorso di insediamento ha tenuto a dire  di voler essere il "sindaco di tutti".

Tale missiva è stata inviata ai direttori delle principali testate giornalistiche locali, all'Ordine dei Giornalisti del Veneto, al sindacato dei giornalisti del VEneto e all'Assostampa Padova.

 

Servizio Pubblico bitonciEgregi Signori, mi preme mettervi al corrente che ho assistito personalmente, lunedì scorso 20 ottobre, prima della seduta del Consiglio comunale di Padova, all’inqualificabile vicenda che ha di fatto estromesso una vostra collega dalla sala del consiglio, le cui sedute sono peraltro pubbliche per ogni normale cittadino.

Dina Lauricella di “Servizio Pubblico” aveva già ottenuto l'accredito (concessole dai funzionari comunali preposti benché fosse stato richiesto con 2 ore di ritardo, immagino per il fatto che la giornalista, venendo da fuori, non poteva sapere delle nuove regole diramate appena due giorni lavorativi prima, e cioè giovedì 16 ottobre) ciononostante l’accesso le viene negato per decisione diretta e unilaterale del Sindaco e le viene ritirato l'accredito.

Questa prevaricazione “ad personam” si inserisce perfettamente nel “nuovo corso” inaugurato con l’obbligo stabilito dal Presidente del Consiglio Roberto Marcato per la prima volta a Padova (e forse in Italia?) dell’accredito stampa per entrare in una sala di un Consiglio comunale. Che dire poi del “cordone di sicurezza” adottato per recintare l’area riservata ai giornalisti?

L’Assostampa Padova tempestivamente è intervenuta con una formale richiesta di ritiro del provvedimento. Potrei sbagliarmi, ma mi pare sia rimasta una voce isolata, dal punto di vista degli atti formali.

La questione, a mio giudizio, merita ben altra e maggiore attenzione, e non può ritenersi liquidata appellandosi al mero formalismo del “rispetto delle regole”. In un momento di crisi come questo infatti, in cui talvolta vengono meno o si avvertono i rischi di crepe nel sistema democratico, io credo che attacchi come questi alla libertà di stampa dovrebbero essere maggiormente portati all'attenzione dell'opinione pubblica, e la loro legittimità dovrebbe essere verificata puntualmente nelle sedi opportune. 

Credo che una presa di posizione da parte dell’Ordine dei Giornalisti sia più che giustificato. E anche un atto dimostrativo da parte degli stessi giornalisti, durante la prossima seduta del Consiglio comunale, mi vedrebbe totalmente a favore.

Vi chiedo pertanto, se lo desiderate, di segnalarmi eventuali iniziative che intendete intraprendere. E se fosse opportuno (solo in questo caso) il gruppo consiliare di Padova2020 non esiterebbe a sostenere ogni iniziativa che vada nel senso qui sopra auspicato.

Colgo l'occasione per porgervi i miei più distinti saluti.

Francesco Fiore, Capogruppo Padova 2020

Padova, 23 ottobre 2014

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