Bisogna spezzare il circolo vizioso, che limita l’attrattività e la qualità del servizio di trasporto pubblico: bassa velocità, scarsa frequenza e orari non cadenzati, scarsa integrazione tra mezzi diversi (bus urbani, extraurbani, treni) e scarsa informazione alle fermate e (ora un po' meno) sul sito internet. Visto il costo della benzina e il relativo caro-vita tutti gli scenari prevedono una domanda in aumento di utilizzo di mezzi pubblici, questo nuove scenario molto diverso dalla situazione pre-crisi, consente di essere più coraggiosi nel piano di investimenti perché si va ad agire in un settore con una domanda in crescita.

Proposte:

Gli investimenti sul trasporto pubblico locale vanno potenziati grazie a: diverse tariffe sui parcheggi, ‘congestion charge’ (che significa pedaggio urbano ( http://it.wikipedia.org/wiki/Pedaggio_urbano), aumento del numero dei biglietti venduti.

Aumentare la frequenza dei mezzi, inizialmente con esperimenti pilota su cui andare a verificare l’impatti su costi-ricavi; nel territorio urbano la scarsa frequenza e gli orari non cadenzati sicuramente fanno la differenza nella fruibilità del mezzo pubblico.

Dal contributo in tasse universitarie, dare la possibilità agli studenti di utilizzo gratuito dei mezzi nelle ore non di punta.

Rivedere le linee e gli orari dei mezzi in modo che permettano le coincidenze tra mezzi diversi, incrementare la frequenza delle linee.

Prevedere un autobus circolare lungo la circonvallazione che sia ‘a pettine’ rispetto alle linee bus e tram attuali.

In attesa della l'SFMR (il cui iter va accelerato): utilizzo delle linee ferroviarie esistenti (es: fermate San Lazzaro e San Bellino) sfruttando fondi europei disponibili per questo tipo di interventi.

Ampliare la linea del tram esistente (SIR1) fino a Vigodarzere e Cadoneghe a nord, Albignasego a sud.

Costruire nuove linee (SIR2, da Padova Est a Sarmeola lungo la direttrice est-ovest) e SIR3 (dalla Stazione ad Agripolis) in maniera graduale e compatibilmente con la capacità di trovare i fondi necessari. D’altro canto i fondi si possono trovare, anche con meccanismi innovativi di finanziamento (si veda capitolo ‘Economia, Lavoro, Imprese’ per proposta su fondo di investimento ad azionariato diffuso). In uno scenario di maggior costo e disincentivazione del mezzo privato, l’investimento in mezzi pubblici diventa più interessante e consente di reperire fondi e finanziamenti con maggior facilità.

Convincere tutte le aziende di trasporto (es. TI, SITA, APS, FTV, ACTV, LaMarca) a pubblicare i propri dati in formato aperto, in questo modo si può calcolare un itinerario con mezzi diversi e di aziende diverse tramite apposite piattaforme digitali (vedi OpenTripPlanner negli USA o HAFAS [sistema proprietario] in Germania).

Esempi:

Il trasporto pubblico intermodale (ex. Germania o Campania) funziona se: gli orari di un mezzo (solitamente su gomma) sono studiati in funzione dell'altro (su ferro).

OpenTripPlanner: http://opentripplanner.com/ (piattaforma open-source)

HAFAS: http://www.hacon.de/hafas-en (piattaforma chiusa, proprietaria)

A Bologna, Vienna e Milano ci sono linee circolare sui viali, molto utilizzate.

A Siegen (Germania) c’è convenzione con l’università: contributo da tasse universitarie e utilizzo gratuito dei mezzi da parte di studenti in orari non di punta.

Esempi di utilizzo ferrovie in ambito urbano: Ferrovie Sud Est e Ferrovie Milano Nord.

La gestione del sistema di sosta a pagamento, affidata a APS holding, segue attualmente criteri economici, condizione inevitabile per far quadrare i conti dell’azienda: i ricavi del parcheggio sono infatti parte del budget per il trasposto pubblico (circa il 10%). Il sistema va tuttavia ripensato per favorire i residenti, la mobilità sostenibile e il maggior utilizzo di mezzi pubblici.

L’obiettivo è quello di spostare progressivamente le zone di parcheggio dal centro verso la periferia. In questo modo pur rimanendo stabili le entrate da parcheggi, aumentano le entrate da uso dei mezzi pubblici, entrambe senza aumento dei costi per i cittadini, ma tutto a scapito dei costi sostenuti per muoversi con il mezzo privato.

Proposte:

Ampliare il sistema di parcheggi scambiatori (indicativamente all’intersezione di tangenziali e linee di confluenza verso la città), con il trasporto pubblico verso il centro. I parcheggi scambiatori sono da integrare anche con i servizi di carpooling, carsharing e bikesharing. In particolare il bikesharing appena introdotto in città ha le sue migliori potenzialità proprio in accoppiata con i parcheggi scambiatori.

P+R (park and ride, tariffa agevolata per parcheggio + biglietto A/R con i mezzi o utilizzo di car o bike sharing) opportunamente segnalato e pubblicizzato. Il Park & Ride funziona bene in molte parti d'Italia e del mondo, anche a Padova con i due park scambiatori del tram, ampliare il sistema sarà sicuramente positivo. Le tariffe di parcheggio dovranno essere studiate in modo da limitare il numero di auto che si dirigono verso il centro creando disagi. Si può pensare anche ad introdurre sistemi informativi sul numero di park disponibili: esistono sistemi, anche informatici, efficaci per verificare quali posteggi sono occupati e di conseguenza indirizzare gli autisti in arrivo direttamente verso i park liberi evitando di far circolare a vuoto auto che cercano un parcheggio.

Tariffe di parcheggio differenziate secondo fasce concentriche, con tariffe più elevate in centro e via via più basse verso la periferia. Prevedere parcheggi riservati per residenti e attività commerciali.

Esempi:

Il sistema P+R è diffuso in molte città europee (tra cui Vienna, Monaco, Amsterdam e Tolosa). Se opportunamente pubblicizzato e segnalato è molto comodo anche per coloro che entrano saltuariamente in città, come i turisti.

Ad Amsterdam (ma anche a Vienna, Monaco) il sistema delle soste (con tariffe molto elevate in centro) e dei mezzi pubblici permette un traffico molto ridotto nelle zone centrali della città e comunque limitato anche in quelle semi-centrali.

Il problema del traffico cittadino e della qualità dell’aria in città va affrontato in maniera decisa in termini di diminuzione del numero di mezzi privati circolanti. Il numero dei veicoli in entrata quotidianamente nella nostra città è molto alto e diminuirlo è possibile.

Proposte:

Si ritiene efficace, al fine di ridurre il numero di auto circolanti, introdurre un “pedaggio di ingresso” (congestion charge) da applicare ai mezzi che entrano in città dai comuni limitrofi. La tassa non si applica alle vetture dei residenti nel comune. La tassa si applica solo nei giorni feriali ed in orario diurno. Per non penalizzare gli accessi occasionali ogni vettura avrà a disposizione un certo numero di accessi annui gratuiti. I dati sui proventi raccolti con questa tassa saranno resi noti ai cittadini in modo trasparente così come la loro destinazione di utilizzo, che vedrà in primis il finanziamento della mobilità alternativa e sostenibile. Vanno pubblicizzate le alternative all’ingresso con l’auto.

Da valutare anche l’ampliamento ragionato dell’attuale ZTL e/o un secondo sistema di varchi a pagamento all’interno della circonvallazione. Su questo si intende trovare un accordo con le associazioni di commercianti per rendere il centro di Padova competitivo con gli ‘Outlet Center’ che stanno rubando clientela. Spesso le famiglie preferiscono recarsi negli outlet perché di facile accesso e perché totalmente pedonali. E allora perché non promuovere con intense campagna pubblicitarie il centro di Padova come il primo Outlet urbano dotato delle stesse caratteristiche? In quest’ottica, pedonalizzazione e traffico limitato diventano così alleati e non ostacoli al commercio. E’ tramite una maggior vivibilità del centro, accoppiata da una adeguata promozione almeno a livello regionale, che passa la rivitalizzazione della funzione commerciale del centro storico.

L’obiettivo di questa misura non è economico, non è cioè quello di imporre un nuovo pedaggio, ma incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi. Questa misura pertanto sarà affiancata da una adeguata informativa sulle soluzioni alternative. Da questo punto di vista le moderne tecnologie web saranno di grande aiuto e di basso costo.

Esempi:

Area C a Milano: ha permesso di ridurre del 31%, nel primo anno, il numero di mezzi in ingresso alla zona delimitata (Sintesi risultati Traffico gennaio-dicembre 2012), con benefici anche per le aree limitrofe; ha ripagato abbondantemente i costi di gestione, mettendo a disposizione fondi per il potenziamento del trasporto pubblico (sono stati guadagnati più di 13 milioni di euro, al netto dei costi di gestione del servizio pari a 7 milioni 100mila euro); http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/contentlibrary/Elenco+Siti+tematici/Elenco+Siti+tematici/Area+C/Bilancio+Economico

Pubblicazione scientifica internazionale di ing. Marco Morandini, padovano che sta facendo il dottorato sulla mobilità sostenibile in Germania relativo all’ecopass di Milano: http://www.iclei.org/fileadmin/PUBLICATIONS/Case_Studies/ICLEI_cs_157_-_Milan_July_2013.pdf

Da un certo punto di vista, l’auto oggi è “sotto-utilizzata”. In un’auto ci sono infatti 4-5 posti utilizzabili, ma in media solo 1 o 2 di essi sono occupati. I trasporti producono in Italia il 23% delle emissioni di CO2, causa dei cambiamenti climatici (dati Ministero dell’Ambiente 2003). Il traffico congestionato, i problemi ambientali e l’alto costo di utilizzo ci impongono oggi un utilizzo più razionale dell’auto privata, che da una parte possa renderla effettivamente un mezzo veloce ed efficiente, dall’altra crei anche nuove opportunità economiche ed imprenditoriali e, perché no, di scambio culturale e sociale.

Proposte:

Attivare da una parte una convenzione con Jungo o altra piattaforma similare ( http://www.jungo.it/) per l’autostop controllato, e dall’altra con un efficiente portale di carpooling, magari sviluppato localmente, che veicolino parte dei proventi delle iscrizioni e dell’utilizzo del servizio nelle casse del Comune, per finanziare trasporti pubblici e mobilità sostenibile.

Agire in coordinamento con università, azienda ospedaliera, aziende pubbliche e private, le scuole, a partire dai soggetti dotati di Mobility Manager, per arrivare poi a quelli di dimensioni minori per promuovere i seguenti servizi:

- carsharing, park+ride, bikesharing, servizio park+navetta per i dipendenti;

- permettere alle auto con almeno 4 passeggeri di utilizzare le linee dedicate agli autobus;

- ridurre o eliminare per le stesse la tassa di ingresso alla città dalle tangenziali;

- prevedere forme di detassazione, incentivi e/o premi per le aziende/enti che promuovono e adottano i nuovi servizi di mobilità, anche in termini di visibilità o punteggio nelle gare pubbliche.

Migliorare il servizio di bike-sharing appena partito che ora va gestito bene e promosso bene; per questo servizio consentire la possibilità di abbonamento diretto tramite carta di credito presso la stazione di ritiro delle bici, come nelle città europee in cui è utilizzato.

Esempi:

Patrocinato dalle province di Trento e Bergamo, diffuso a Rimini, Jungo (www.jungo.it): è in rapida diffusione. Attualmente i tempi medi di attesa per gli utilizzatori maschi del servizio in Trentino sono di 6,6 minuti.

In Francia esistono bonus per dipendenti che utilizzano la bici e sistemi di spostamento a ridotto impatto (tipo carpooling).

Negli Stati Uniti esistono corsie preferenziali dedicate alle auto con più di 3 o 4 passeggeri a bordo (a seconda degli stati).

In Italia la società autostrade, a partire dal 31 agosto, introdurrà una tariffa ridotta per le auto con almeno 4 passeggeri a bordo nelle tratte da Como e Varese verso Milano.

Nelle città europee dotate di bike sharing, la bici si preleva subito da ogni parcheggio, senza necessità di recarsi inizialmente agli uffici comunali, grazie ad un sistema di abbonamento elettronico con la carta di credito.

Introduzione di una nuova categoria di taxi, i taxi collettivi. Taxi collettivi a costo contenuto sulle principali arterie di ingresso in città sono una realtà in diverse città europee (ex. Berlino).

Spesso l’utilizzo dell’automobile viene considerato come il principale modo di spostarsi (considerato più veloce, più sicuro, più comodo,…). In città questo non è sempre vero: le alternative all’auto devono essere pubblicizzate e fatte conoscere, sottolineando le ricadute positive per il bene comune.

Proposte:

Per le biciclette: rete ciclabile da far crescere e ben segnalata lungo le arterie principali o su percorsi alternativi; limite dei 30km/h sulle strade di quartiere e eventuale creazione di “strade ciclabili” (Fahrrad Strasse) dove le bici hanno la precedenza sugli altri mezzi (meno costoso che costruire nuove piste ciclabili, basta solo adeguamento segnaletica). Box bici in strada in zone dove non ci sono garage (Centro, Portello).

Per i mezzi pubblici: giornate festive (blocco del traffico) in cui con un biglietto unico ci si può spostare per l’intera giornata con i mezzi pubblici (servizio potenziato).

Per gli spostamenti a piedi: “p(i)edibus” per scuola, messa, attività sportive,… per piccoli ma non solo. Incentivare la diffusione dell’iniziativa con concorsi e premi per scuole, parrocchie, società sportive.

Esempi:

Il limite dei 30km/h, dopo essere stato sperimentato in alcune zone della città è verrà adottato da settembre 2013 in 560km di strade di Parigi, pari al 37% del totale della rete stradale urbana. In Italia Pesaro è un buon esempio di utilizzo di zone con limite dei 30km/h.

Le strade ciclabili sono diffuse soprattutto in Germania (Berlino e altre città) dove c’è una norma specifica del codice della strada che ne regolamenta il traffico.

L’abbinamento del blocco del traffico in giornate festive con il potenziamento del servizio di trasporto pubblico e con la possibilità di accedere a tale servizio con biglietto unico giornaliero è già stato sperimentato con successo a Milano, Brescia, Parma e probabilmente in altre città.

L’idea del “pedibus” è iniziata in Danimarca negli anni ’90. A Padova il “piedibus” era partito nel 2004 con la scuola Ricci Curbastro. Una raccolta di esperienze in Italia su trova su: http://www.piedibus.it/

Taxi collettivi: Berlino.

Box bici: Gant e Bruxelles.

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