Il Piano di Zona dei servizi sociosanitari è lo strumento quinquennale previsto dalla Regione Veneto con cui si governa il sistema locale dei servizi e degli interventi sociali e sanitari. Padova rientra nel Piano di Zona della ULSS 16, distretto che comprende 29 Comuni della provincia tra cui il comune di Padova. Il vigente piano di zona è valido per il periodo 2011-2015. Nel corso del prossimo mandato il Comune di Padova sarà perciò coinvolto nella stesura e approvazione del piano 2016-2020.

Nel prossimo piano di zona sarà opportuno inserire sensibili innovazioni per tenere conto del mutato contesto sociale che vede sempre più cittadini in sofferenza a causa dalla crisi economica e dei suoi effetti. Il prossimo piano di zona deve essere lo strumento con cui attuare soluzioni efficaci per combattere l’emergenza sociale in atto.

Il Comune di Padova, presente all’interno della Conferenza dei Sindaci dell’USLL 16 -che assieme alla USLL 16 stessa redige e approva il piano-, ha un ruolo importante e può incidere concretamente sulle modalità con cui il piano di zona viene concepito e attuato.

Proposte:

La prossima Amministrazione comunale parteciperà alla stesura del piano di zona 2016-2020 con i seguenti obiettivi:

  • partenza dei lavori con largo anticipo rispetto alle scadenze per permettere una discussione vasta e coinvolgente;

  • aggiornamento dell’analisi dei bisogni del territorio alla luce della crisi per poi discutere delle soluzioni;

  • analisi delle migliori pratiche attuate in altri piani di zona che si sono dimostrate efficaci;

  • come previsto dalle linee guida della Regione Veneto e come in larga parte disatteso per il piano di zona 2011-1015, definizione di forme reali e concreto coinvolgimento, secondo i principi della rappresentatività, di associazioni del privato sociale, Provincia, università, scuola, diocesi, questura, prefettura, Ministero di Giustizia (casa di reclusione, casa circondariale, UEPE - Ufficio Esecuzione Penale), organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, rappresentanti dei dipendenti pubblici di comuni e USLL e di rappresentanti dei cittadini/utenti all’interno dei gruppi di indirizzo e dei gruppi tecnici previsti;

  • accessibilità e trasparenza delle bozze di discussione e degli atti per tutti i soggetti coinvolti incluso i cittadini/utenti;

  • inserimento di strumenti per il monitoraggio e la valutazione degli interventi sociosanitari stanziati;

  • istituzione di organismi di monitoraggio e controllo indipendenti che rispondano alla USLL che valutino ad esempio l’adeguatezza tra fondi stanziati e risultati conseguiti ai fini di combattere gli sprechi e migliorare i servizi;

  • identificazione di strumenti innovativi e dove necessario creativi per compensare con nuove forme di entrate che non incidano sui cittadini i prevedibili ulteriori tagli ai fondi per il sociale provenienti da Regione e Governo centrale;

  • potenziamento dei fondi a disposizione per programmi di odontoiatria sociale;

  • certezza dei pagamenti da parte dei soggetti pubblici;

  • identificazione di soluzioni di lotta agli sprechi e di accorpamento dei centri e delle strutture pubbliche attualmente utilizzate per andare verso Case della Salute uniche di quartiere, questo porterebbe risparmi di spesa aumentando la qualità del servizio;

  • intervento sugli immobili pubblici per interventi di risparmio energetico che possano tagliare le bollette e liberare ulteriori risorse da spendere per i servizi sociosanitari.

Esempi:

Piano di Zona 2011-2015: http://www.ulss16.padova.it/all/tmp9fafkX.pdf

Piano di Zona 2011-2015 ripianificazione anno 2013: http://www.ulss16.padova.it/all/PARTIDESCRITTIVE2013DEF.pdf

La tradizione dei mercati dell’usato e del baratto (‘i mercatini delle pulci’) sono consolidate in alcune città, basti pensare al mercato più famoso come quello di Porta Portese o quello di Porta Genova vicino ai Navigli a Milano. A Napoli è popolarissma la Fiera del baratto e perfino gli atelier milanesi aprono le porte agli ‘swap-party’, feste dove chi viene può scambiare con gli altri vestiti e altri oggetti di alta moda. Per non parlare delle decine di siti internet dedicati alla seconda mano e al baratto, da E-Bay in giù.

Vicino a Padova il più famoso e frequentato da tanti padovani è quello di Brugine. A Padova esiste il mercato di Prato della Valle una volta al mese ma riguarda soprattutto gli oggetti di antiquariato e da collezionismo ed esiste anche ‘Portello Cantastorie’ una volta al mese di sabato.

I mercatini dell’usato, dove è possibile per i cittadini anche operare lo scambio di oggetti, si stanno diffondendo velocemente in tutta Italia e hanno una duplice valenza. Sono un aiuto per i cittadini a basso reddito che non possono permettersi oggetti nuovi (ad esempio gli studenti fuori sede, o persone che momentaneamente hanno perso il lavoro, o famiglie a basso reddito), ma sostengono anche l’economia di relazione dei collezionisti e degli appassionati, essendo anche un’occasione per ‘fare comunità’ e di ripristino dei legami sociali.

Proposte:

Il Comune fa un bando per assegnare ad una o più associazioni l’organizzazione e la gestione di un mercatino dell’usato e dello scambio di oggetti in ogni quartiere di Padova. Idealmente ogni quartiere ha la sua associazione che organizza periodicamente l’evento.

Il Comune concede spazi pubblici adeguati, per esempio Piazza Azzurri d’Italia all’Arcella o presso Porta Portello, e promuove il progetto facendolo conoscere ai cittadini.

Le associazioni che gestiscono i mercatini si finanziano con gli introiti derivati dalla gestione dei mercatini stessi (una piccola quota che viene pagata da ogni espositore), coinvolgono il più possibile il quartiere per fare diventare le occasioni dei mercatini delle vere e proprie ‘Feste della Comunità’ e offrono nei mercatini spazi gratuiti ad altre associazioni che con l’occasione intendono sensibilizzare sulla cultura del riuso, del riutilizzo e della riparazione e recupero degli oggetti come modalità sane, sostenibili e a basso costo di ‘economia domestica’.

Riteniamo che Padova con la una massiccia presenza di studenti sia una città ideale per far partire una iniziativa di questo tipo destinata ad avere successo e a contribuire a riportare identità nei quartieri e ripristino delle relazioni sociali tra gli abitanti dello stesso quartiere.

In molte città sia in Italia e che in tutta Europa i mercatini dell’usato sono motivi di attrazione anche turistica (basti pensare a Camden Town a Londra o a Porta Portese a Roma).

I mercatini avranno anche spazi predisposti per assemblee di quartiere dove possono essere illustrate e discusse petizioni, raccolte firme, iniziative legate alla vita del quartiere e potranno essere invitati i rappresentanti politici e dell’amministrazione comunale per un confronto sui temi del momento legati al quartiere e alla città nel suo complesso.

Esempi:

Porta Portese: http://www.yelp.it/biz/mercato-di-porta-portese-roma

Mercatino di Brugine: http://www.mercatinobrugine.org/

I mercatini dell’usato di Milano: http://www.survivemilano.it/category/mercati/mercati-dellusato/

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