Le iniziative di educazione e promozione all’attività fisica, fattore determinante per il ben-essere dei cittadini, devono essere la priorità di un assessorato allo Sport e Politiche Giovanili. In questo senso confrontandoci con esperti del settore abbiamo sviluppato una proposta diretta a favorire l’educazione alla pratica sportiva sin dalla scuola primaria. Questo perché, per i bambini, proprio questi sono gli anni più importanti e favorevoli per la formazione e la crescita sia intellettuale che fisica. Inoltre, questo ambito ci dà la possibilità di agire alla base e cioè di coinvolgere il numero più ampio di partecipanti al progetto.
Questo è un progetto ambizioso e potrebbe essere di forte impatto positivo sulla crescita delle generazioni future.
Consapevoli delle difficoltà di copertura economica, ciononostante si intende prendere l’impegno ad attuare questa proposta da una parte ricercando disponibilità di fondi pubblici regionali, statali e europei e dall’altra ricercando su questo obiettivo l’appoggio e il supporto di tutti gli enti educativi coinvolti e delle famiglie.
Proposte:
Inserimento di 3 ore settimanali di educazione motoria per tutte le classi, dalla I^ alla V^ elementare e implementazione a Padova del programma Alfabetizzazione motoria ideato dal CONI (www.alfabetizzazionemotoria.it).
I nostri bambini sono il futuro della nostra città e sono patrimonio di tutta la collettività. Il loro benessere fisico dunque deve vedere tutte le componenti educative (genitori e insegnanti), amministrative (Comune e Provveditorato) e sociali (associazioni) coinvolte in tale sforzo.
Tale misura può anche consentire maggiori occasioni di attività fisica per i bambini delle famiglie a basso reddito.
Benefici:
La cultura dell’attività fisica diventa patrimonio dei nostri bambini fin dalla scuola primaria.
Prevenzione delle patologie e dei relativi costi per la collettività legate alla scarsa attività fisica.
Nuove opportunità di lavoro per insegnanti di educazione fisica, laureati in Scienze motorie o diplomati ISEF).
Esempi:
Le Società o Associazioni Sportive generalmente percepiscono l’Assessorato allo Sport e Politiche Giovanili come un distributore non solo di servizi ma anche e soprattutto di sovvenzioni e aiuti economici. In apparenza la cessione di questi contributi avviene senza vincoli di merito e senza legare i sovvenzionamenti ad obiettivi e finalità trasparenti e misurabili.
Questa dinamica, soprattutto al cospetto di risorse economiche disponibili sempre più esigue, va modificata.
L’amministrazione comunale si deve fare promotrice di meccanismi virtuosi per la buona gestione delle società sportive. L’obiettivo è massimizzare il ritorno per la collettività nel suo complesso a fronte di una capacità di spesa pubblica sempre più contenuta.
L’accesso alle risorse economiche va dunque legato alla misurazione di determinati indici o parametri legati ai risultati ottenuti, sia sportivi, che di bilancio, che sociali.
Proposte:
Si chiede alle Società Sportive che vogliono avere accesso a finanziamenti comunali di redigere un Piano di Gestione e di misurare e rendere noti alcuni parametri di gestione sportiva, sociale, economica. I finanziamenti, nell’ottica del merito e con l’obiettivo di dare un incentivo alle società sportive per avviare percorsi virtuosi di gestione, vengono erogati tenendo conto dei parametri di performance e tenendo conto del risultato a consuntivo di come eventuali finanziamenti precedentemente erogati sono stati utilizzati.
Questo metodo da una parte consente di erogare i finanziamenti sulla base del merito, dall’altra aiutano le società a pianificare le attività in un’ottica di medio-lungo periodo.
Per aiutare questo cambio di direzione l’Amministrazione si fa carico di istituire programmi specifici per la formazione dei dirigenti societari, in merito alla programmazione e alla stesura del piano di gestione della società o dell’associazione sportiva.
L’Amministrazione promuove e diffonde modelli di ‘buone pratiche’ di gestione creando un database di tali pratiche che viene messo a disposizione delle società e delle associazioni sportive.
Benefici:
Finanziamenti erogati sulla base del merito e con valutazione a consuntivo dei risultati ottenuti consentono di spendere meglio e in maniera più equilibrata, dando a tutte le società e le associazioni -e non solo a quelle che hanno migliori relazioni con il Comune- la possibilità di accedere alle risorse pubbliche.
L’Assessorato assume un ruolo di motore del miglioramento virtuoso del sistema sportivo cittadino.
Obiettivo di una politica per i giovani a livello comunale è quella di facilitare il contributo dei giovani stessi alla vita della comunità e alla vita della città. La desertificazione della partecipazione politica è oltremodo più grave proprio nella fascia d’età che più avrebbe bisogno di buona politica, quella sotto i 25 anni.
Il primo passo per facilitare un cambio di rotta è proprio aprire alla loro partecipazione il tema delle politiche giovanili, cioè le politiche che riguardano loro in primo luogo.
Attraverso questa relazione e questo dialogo anche l’Amministrazione può trarre beneficio perché si apre un canale diretto per la conoscenza delle aspirazioni e dei veri bisogni dei nostri giovani. I cittadini giovani, sebbene lontani dalla politica, mai come ora sono interessati al futuro della loro città poiché il fenomeno dell’emigrazione giovanile, anche nella nostra città, è tornato ad essere un fenomeno significativo.
Per questo non c’è futuro per Padova se non diamo ai nostri giovani la possibilità di contribuire a costruirlo.
Proposte:
Definire e mettere in pratica un ‘Piano integrato per le politiche giovanili’ tramite un’azione inclusiva che coinvolga nel processo creativo tutti gli attori impegnati nel mondo giovanile ed i giovani in primis.
Formazione di una «giunta giovanile permanente», eletta, che dialoghi costantemente con l’amministrazione. La giunta ha carattere consultivo su tutte le questioni generali ma è in parte vincolante sugli aspetti di politiche giovanili e gradualmente può gestire alcune voci di spesa relative al capitolo ‘politiche giovanili’.
Questa giunta può ha potere propositivo verso il Consiglio Comunale, e verso la Giunta vera e propria contribuendo ad aumentare il tasso di innovazione e freschezza delle istituzioni cittadine, che sono certamente democraticamente elette, ma da una popolazione di età anagrafica molto avanzata.
L’innovazione nelle scelte si ottiene anche ascoltando e coinvolgendo nelle decisioni la parte numericamente minoritaria ma in prospettiva più importante della cittadinanza, quella giovanile.
Tutto questo può avere importanti ricadute sulla dinamicità e la capacità innovativa, e quindi anche competitiva, della nostra città, ben oltre gli aspetti strettamente legati alle politiche giovanili.
Benefici:
Ridare cittadinanza alle fasce giovani che ora sono sfiduciate dalla possibilità che le cose possano cambiare, con particolare riferimento al lavoro, allo studio, alla ricerca, alla cultura e al tempo libero.
Costruire assieme politiche giovanili più in sintonia con la cultura giovanile. La cosa si traduce in una migliore efficienza di spesa su questo capitolo. Più risultati a parità di spesa.
Diffondere presso i giovani la cultura della responsabilità verso la cosa pubblica, in questo modo la collettività nel suo complesso si fa carico di una parte importante dell’educazione dei nostri giovani.
Esempi: