Un recente studio della Caritas diocesana stima in oltre 300 i senzatetto a Padova. E aumenteranno.

Più di 300 persone senza casa a Padova, e nessun investimento del Comune nell’edilizia per famiglie a basso reddito. 

Il settimanale della Diocesi di Padova del 30 aprile scorso, commentando un rapporto della Caritas diocesana, ha tracciato un preoccupante quadro sull’emergenza abitativa che in-veste fasce sempre più ampie di popolazione, e chiama in causa il Comune: “Il progressivo impoverimento delle persone spinge molte di loro a perdere l’abitazione: l’impossibilità di far fronte all’affitto mensile o alla rata del mutuo porta un po’ alla volta allo sfratto o alla requisizione dell’alloggio, con esiti anche paradossali. Gli istituti di credito, ad esempio, dispongono di un numero elevato di appartamenti pignorati in seguito al mancato pagamento del mutuo; un patrimonio edilizio in realtà sempre più deprezzato e di fatto invendibile. L’indicazione più allarmante è che il disagio abitativo, nelle sue diverse configurazioni, ha raggiunto e supe-rato la soglia dell’emergenza sociale, anche in conseguenza della carente o del tutto assente risposta pub-blica nel settore: risultano sempre più ridotte le risorse destinate all’edilizia residenziale e al sostegno alle famiglie con basso reddito, così come quelle per il sostegno all’affitto”. (30 aprile 2016 La Difesa del Popolo – Toni Grossi)

La risposta la troviamo in un’intervista all’assessora Vera Sodero apparsa sulla stampa locale del 5 maggio, che si dichiara soddisfatta del proprio operato. Ma vorremmo fare una riflessione un po’ più approfondita: come si occupa realmente, il Settore Sociale del Comune di Padova, delle fasce deboli della Cittadinanza?

Certamente è fantastico avere una Assessora gentile e servizievole che risolve il problema di alcuni richiedenti fornendo un tetto a qualche bisognoso in situazione di emergenza e suggerendo ai disoccupati di guardare le vetrine dei negozi del centro che espongono car-telli dove si cercano figure professionali… Nel frattempo l’Amministrazione cui appartiene approva i documenti di programmazione delle entrate e delle spese facendo dichiarazioni d’intenti che vengono però subito smenti-te dai fatti, con stanziamenti totalmente diversi: una volta si diceva che i numeri non men-tono, varrà ancora?

Vediamoli, questi numeri: le opere pubbliche finanziate per il 2016 sono impegnate per il 25% da Grandi Infrastrutture e Impianti sportivi, e solo il 2 % viene destinato all’edilizia residenziale. Questo dicono i numeri. Ma vediamo anche come si intende sviluppare nel triennio la “attenzione” al tema casa: tra il 2016 e il 2018 il programma destina 0 € per Nuovi alloggi ERP (Edilizia residen-ziale pubblica) e investe il minimo necessario alla messa a norma degli impianti; preferisce infatti cercare di vendere le case popolari per liberarsene piuttosto che migliorare l’offerta con una reale riqualificazione e miglioramento del parco esistente e riduzione dei costi di gestione tramite adeguamenti strutturali e impiantistici che permetterebbero grandi benefici economici e ambientali, oltre che creare lavoro per le imprese coinvolte.

Questa è la realtà delle scelte amministrative per la nostra città. I discorsi stanno a zero. Proprio come gli investimenti per l’edilizia residenziale per le famiglie a basso reddito.

Ermes Danieli – Padova2020 (Uditore in IIa Commissione)

e-max.it: your social media marketing partner

EU e-Privacy Directive

This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

View Privacy Policy

View e-Privacy Directive Documents

You have declined cookies. This decision can be reversed.

You have allowed cookies to be placed on your computer. This decision can be reversed.