- Stop al consumo di suolo e rigenerazione urbana. Il nuovo modello di sviluppo della città deve basarsi sul recupero e il riuso delle aree edificate e degradate per perseguire gli obiettivi della sostenibilità sociale dei quartieri e per combattere il rischio idrogeologico. Il recupero del patrimonio edilizio, i percorsi di rigenerazione urbana da attuare in modo realmente partecipato nell’interesse delle comunità locali e l’efficientamento energetico dovranno essere i volani della competitività e della sostenibilità della Città del futuro.
- Lotta al degrado, alla povertà e all’emarginazione e nuovo modello di servizi ai cittadini. Una città solidale e democratica si riconosce dai servizi e dal sostegno che offre alle persone maggiormente in difficoltà. Occorre aumentare significativamente, dopo i tagli indiscriminati di questi ultimi anni, le risorse dedicate al sociale e rilanciare la collaborazione tra pubblico e privato per evitare la sofferenza di tutti e l’aumento delle tensioni sociali. Serve attenzione vera nei confronti dei più deboli, nessuno escluso, utilizzando strumenti e modalità di gestione che garantiscano servizi efficaci ed efficienti, nella logica del welfare generativo, promuovendo con determinazione percorsi rinnovati di inclusione sociale e attuando progetti basati sul principio di mutualità che assicuri il pieno coinvolgimento dei beneficiari finali e sul principio di sussidiarietà che persegua una reale equità.
- Mobilità integrata per migliorare la qualità della vita. L’inquinamento dell’aria e la congestione del traffico urbano sono emergenze che mettono a rischio la salute e comprimono la qualità della vita dei padovani. Per affrontare tali problematiche Padova necessita di un sistema di mobilità moderno ed efficiente basato sull’intermodalità, sul potenziamento del car sharing, del bike sharing e della rete delle piste ciclabili, ma anche sull’introduzione di soluzioni innovative e radicali come la Congestion Charge.
- Investimenti, innovazione e nuovo modello di sviluppo per il lavoro e il sostegno all’economia. Il rilancio della Città dovrà basarsi sulla capacità di innovazione del tessuto economico, sulla promozione di molteplici forme di finanziamento (accesso a fondi regionali, nazionali ed europei, crowdfounding, etc.) e sull’attrazione di nuovi investimenti oltre che sulla sinergia tra pubblico e privato e tra Università e sistema imprenditoriale. Si dovranno affrontare, con mirati progetti, anche le emergenti frontiere di nuova economia per rilanciare le produzioni locali, la distribuzione di prossimità e la zona industriale con il suo manifatturiero, per creare opportunità di lavoro stabile e regolare come elemento portante della nostra comunità.
- Trasparenza e partecipazione dei cittadini. Per valorizzare al massimo le risorse disponibili e combattere l’insorgere di malagestione e corruzione dobbiamo garantire la massima trasparenza amministrativa promuovendo il “Bilancio partecipato” e il contributo attivo dei cittadini alla vita politica e amministrativa padovana. In tal senso è imprescindibile riattivare da subito i consigli di quartiere, che dovranno assumere la funzione di luogo democratico di confronto tra cittadini ed amministratori, sburocratizzare la macchina comunale e semplificare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e la Cittadinanza.
- Un circolo virtuoso tra scuola, università, cultura. L’Amministrazione deve essere punto di riferimento per le politiche formative e culturali della città. Occorre sostenere il sistema scolastico, contrastare la dispersione, investire nella formazione degli adulti, favorendo la diffusione di competenze che siano anche strumenti di nuova ricchezza. Bisogna realizzare sinergie permanenti tra Comune, Università, Accademie, istituzioni di formazione superiore e Conservatorio per valorizzare l'enorme ricchezza culturale della città e riportarla ad essere polo attrattore e di riferimento. È necessario innescare un sistema virtuoso fondato sulla collaborazione di istituzioni, associazioni e imprenditorialità culturale (e non solo), che favorisca l'espansione diffusa di presidi culturali e l’attenzione e la sensibilità estetiche anche come strumenti di legalità, lotta al degrado e miglioramento della qualità della vita.