san francisco

 

San Francisco si è data alla rivoluzione Open Data nel 2009. Oltre al portale DataSF, l'amministrazione della città ha varato una semplice legge che ordina a tutti i suoi Enti di impegnarsi a pubblicare i dati che producono e gestiscono.

 

Leggendo l'ordinanza amministrativa si scopre che alla base di questa scelta c'è la convinzione che l'Open Data migliori l'efficienza del governo e ne faciliti trasparenza e responsabilizzazione; che aumenti il coinvolgimento civico e che porti a sostanziali benefici economici e sociali.

 

In 4 anni sono stati caricati più di 400 Data Set che raccolgono le più disparate informazioni riguardanti la città: dal numero di parcheggi allamappatura dei crimini, dal numero delle attività commerciali, al numero di incidenti stradali, fino ai rendiconti delle spese che l'Amministrazione sostiene. Tutto è archiviato in maniera semplice ed efficiente, con un formato accessibile a tutti. Basta dare un occhio alla map crime per capire quanto avanzato sia lo stato del progetto rispetto a molte altre realtà Open Data in giro per il Mondo.

 

Nell'immediato la svolta Open Data ha ridotto le chiamate verso il centralino della Municipalità del 21,7%, facendo risparmiare alle casse pubbliche 1 milione di dollari, e nel medio periodo ha generato un nuovo approccio dei cittadini alla governance: più inclusivo e partecipato grazie alla possibilità di monitorare facilmente sia le azioni della propria amministrazione sia le problematiche del proprio territorio.

 

Il sito DataSF si è integrato a tal punto con il tessuto economico e sociale di San Francisco che numerose start up tecnologiche ne hanno utilizzato i database per elaborare applicazioni da utilizzare con smartphone e tablet. Per esempio Appalicious ha creato SF Rec Parck, un app distribuita gratuitamente che cataloga tutte le zone verdi della città, permettendo di trovare il parco più adatto alle proprie esigenze. Oppure Yelp, un sito molto popolare che recensisce locali e ristoranti, ha integrato le sue review con l'indice di sicurezza igienica basato sui risultati delle ispezioni messe on line dal Dipartimento di Salute Pubblica della città.

 

Visti i risultati quest'anno il sindaco Ed Lee ha deciso di rinforzare la precedente legislazione, affidando il processo ad uno Chief Officer e cercando di includere nel progetto Enti privati. "Rendere i dati della città accessibili a tutti, ci aiuta a esplorare nuove soluzioni a vecchie sfide” ha dichiarato “cambiare l'Open Data policies può sciogliere la creatività del settore privato in modo da aiutarci a migliorare i servizi pubblici che utilizziamo maggiormente nella nostra vita".

 

 Open Data si può fare anche a Padova. Open Data è già nel programma di Padova2020. La rivoluzione ha un costo ridotto e sostenibile, aiuterebbe a ricostruire la fiducia dei cittadini verso la politica locale e renderebbe la città più facile da vivere. In più sarebbe un tassello importante di una nuova infrastruttura che collega Comune, Università e imprenditoria locale.  

 

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