Il degrado delle mura di Padova è progressivo e apparentemente inarrestabile. Le mura di Padova sono prima di tutto oggi un monumento invisibile. E un monumento non visibile è un monumento che non esiste, nella testa delle persone e nelle priorità di spesa. E' necessario quindi metterle in vista per invertire la tendenza al degrado e valorizzarle. Promuovere l’entrata anche delle Mura e di Prato della Valle nei Patrimoni UNESCO può completare il quadro e rendere la nostra città più attraente e conosciuta, in particolare per un turismo in grande crescita: il turismo di qualità.
 
Nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è già presente l’Orto Botanico di Padova, iscritto nel 1997. Nonostante la sua unicità a livello mondiale, non è quasi per nulla valorizzato dal punto di vista turistico e culturale in generale. Nel 2009 si è dotato di un Piano di Gestione che a tutt’oggi non è stato in grado di attivare altri portatori di interessi, sia interni che esterni all’Università (che è l’ente gestore dell’Orto).
 
La Cappella degli Scrovegni si trova nella Lista Propositiva Italiana dal 2006, in attesa che sia iniziato ufficialmente l’iter per la preparazione di un dossier di candidatura completo per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale.
 
Il degrado delle mura di Padova è progressivo e apparentemente inarrestabile. Le mura di Padova sono prima di tutto oggi un monumento invisibile. Infatti, non è adeguatamente valorizzato come elemento portante dal punto di vista visuale, così come non lo è finanziariamente, risultando di conseguenza una parte del patrimonio cittadino ‘dimenticato’ della città.
 
Analogamente, la ristrutturazione e la fruizione del Castello dei Carrararesi è rimasta un’operazione incompiuta, nonostante la grande mobilitazione raccolta di firme da parte del FAI e l’esistenza di un progetto per la realizzazione di un Museo della Città di Padova da collocare al suo interno.

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Proposte:

Il Piano di Gestione dell’Orto Botanico di Padova deve essere aggiornato (è stato redatto per il periodo 2006-2009) attraverso un processo di programmazione partecipata con tutti gli stakehoders interessati. Il Piano andrà poi tradotto in inglese ed inviato a ll’UNESCO a Parigi. Un capitolo importante del Piano di Gestione dovrà riguardare la valorizzazione turistica e culturale, da sviluppare secondo le Linee Guida predisposte dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
La Città di Padova si dovrà concordare con l’Università le modalità di cogestione dell’Orto Botanico, sia per quanto riguarda l’Orto Antico (la parte iscritta nella Lista UNESCO) che quello nuovo, in fase di completamento, in modo che l’unicità che l’insieme rappresenta a livello nazionale ed internazionale sia adeguatamente gestita.
L’Amministrazione comunale dovrà ri-definre le modalità di partecipazione all’Associazione Italiana Beni Patrimonio dell’Umanità (di cui è già membro ma non attivo) assieme all’Università in modo da usufruire al meglio delle possibilità che la rete italiana offre;
L’Amministrazione comunale dovrà impegnarsi a che la Cappella degli Scrovegni, assieme ai cicli pittorici del trecento presenti a Padova venga candidata alla Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, dando così u seguito alla deliberazione del Consiglio Comunale (nr. 2010/0020) della seduta del 22/02/2010, con oggetto: “Mozione per proporre l’inserimento della Città di Padova nell’elenco dei siti UNESCO per l’importanza e l’unicità della Cappella degli Scrovegni e dei siti affrescati giotteschi”; la preparazione del dossier di candidatura dovrà riflettere i principi della progettazione partecipata e coinvolgere i vari stakehoders (a partire dai soggetti che istituzionalmente tutelano la Capella e i cicli trecenteschi); si dovrà predisporre un Piano di Gestione (come previsto dall’UNESCO) per garantire la tutela, la valorizzazione e la promozione turistica (per esempio creando un biglietto unico) dell’insieme dei beni da inserire nella Lista.  
La valorizzazione del sistema delle Mura dovrà rientrare nello stesso progetto integrato predisposto per i siti UNESCO e per le altre emergenze storico-archiettoniche della città.
Il processo di restauro e di fruizione pubblica del Castello dei Carrraresi, compresa la possibilità di realizzare un Museo della Città di Padova, dovranno essere proseguite dall’Amministrazione comunale, come parte di un piano integrato per la valorizzazione del patrimonio storico-artistco e la sua fruizione pubblica.
Attorno a queste locations particolari, che contribuiscono a ridefinire l’identità culturale della città, si deve promuovere  un’idea di sviluppo legata alla qualità della vita, alla fruizione lenta ai saperi tradizionali, ai turismi esperienziali,  alla valorizzazione dei beni immateriali. Si tratta, insomma, di un modello di città che privilegia la qualità alla quantità, la lentezza alla velocità fine a sé stessa; i saperi, le esperienze, la cultura e i beni immateriali al consumo e spreco di oggetti e territorio.
Attorno a questa scelta è possibile così creare un’offerta turistica moderna e innovativa. Si potrà cominciare ad attrarre a Padova  una parte molto più consistente dei milioni di turisti che visitano ogni anno Venezia.
 
Benefici:

Contribuire a ridisegnare la nuova identità culturale della città.
Sfruttare le reti UNESCO, sia a livello nazionale che internazionale, per avere accesso a buone pratiche e dirottare porzioni più consistenti di turismi responsabili.  
Aumentare il numero dei turisti  che soggiornano a Padova e il numero dei turisti che da Venezia si spostano a visitare anche Padova.
Creare occupazione nel settore del turismo culturale e della valorizzazione dei beni culturali.
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