L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) da tempo e anche recentemente denuncia in tutte le sedi istituzionali l’individuazione di risorse per l’edilizia scolastica, definita vera emergenza nazionale, e per i servizi per la prima infanzia, al punto da aver chiesto con forza che tali investimenti siano esclusi dal Patto di Stabilità.

Nonostante le oggettive difficoltà non ci si può nascondere dietro al mantra della mancanza di risorse. Certamente tutti gli sforzi devono essere posti in essere per avere accesso alle linee di finanziamento, scarse ma esistenti, rese disponibili dal Governo centrale e in parte dalla Regione. Vanno trovate soluzioni locali al problema dei finanziamenti.

Servono asili nido e nuove scuole per soddisfare la domanda e bisogna mettere in sicurezza e ammodernare le strutture scolastiche più fatiscenti.

Se si tratta di un’emergenza, e lo è anche per Padova in tante situazioni, l’intera comunità va mobilitata e si devono trovare forme concrete anche dal basso per integrare le scarse risorse disponibili con ulteriori modalità di finanziamento.

Proposte:

Al fine di liberare posti negli asili nido comunali serve definire incentivi e forme di collaborazione con le principali aziende, sia pubbliche che private della città, per aprire un numero maggiore di asili nido aziendali.

Un’ipotesi su cui lavorare per la costruzione di nuove strutture è la creazione di un Fondo Immobiliare a capitale privato e con una piccola partecipazione da parte del Comune.

Questo Fondo Immobiliare raccoglie capitali presso i cittadini e le aziende padovane e costruisce, in accordo con il Comune, le nuove strutture che una volta ultimate vengono affittate al Comune. Prima della costruzione viene firmato un preliminare di acquisto aperto da parte del Comune a un valore definito (eventualmente indicizzabile all’inflazione ma sono dettagli). Il Comune pertanto via via che riesce ad avere accesso ai fondi nazionali, europei e regionali previsti per l’edilizia scolastica acquisisce tali strutture dal Fondo Immobiliare.

Tramite un protocollo d’intesa ad hoc tra Comune, Fondo Immobiliare e Cassa Depositi e Prestiti il fondo immobiliare può avere accesso a sua volta a finanziamenti a tassi ragionevoli.

Una modalità di questo tipo consente ai cittadini di investire, con un ritorno equo, su attività a forte valenza sociale, consente di sbloccare l’impasse causata dal taglio delle risorse con una soluzione ponte che consente di avviare i lavori con la certezza che nel medio termine in ogni caso le strutture torneranno di proprietà pubblica.

Presumibilmente un meccanismo di questo tipo consentirebbe al Comune di Padova di poter più facilmente avere accesso ai finanziamenti pubblici previsti in quanto le opere sono già in costruzione o addirittura completate e dunque hanno costi certi.

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