Le strutture scolastiche sono degli spazi sociali della comunità già presenti e capillari in ogni quartiere. Tali strutture devono essere aperte, accessibili e fruibili per bambini e ragazzi e per l’intera comunità per l’intera giornata. Prima ancora di pensare a nuovi spazi sociali è ragionevole sfruttare al massimo quelli già esistenti, dando ad essi un ruolo polifunzionale. Le opportunità di socialità e di attività sono praticamente infinite.
Affidare alle scuole questo ruolo significa rispettare in maniera più completa il mandato secondo il quale ‘ La scuola è l’istituzione a cui la Repubblica affida il compito di favorire lo sviluppo pieno della personalità di ciascuno, rimuovendo eventuali ostacoli di natura economica e sociale, e di educare alla cittadinanza attiva e critica’.
Proposte:
Scuole aperte di pomeriggio e, arrivandoci gradualmente, di sera.
Rivedere i regolamenti per l’uso dei locali durante la chiusura e prevedere all’interno di essi il ruolo di centro sociale di quartiere che le scuole acquisiscono.
Per la gestione della scuole durante gli orari di chiusura si incoraggia i genitori e i cittadini del quartiere ad organizzarsi in forma associativa. Ogni scuola avrà la sua associazione che dal basso e in ottemperanza ai regolamenti gestirà l’utilizzo degli spazi negli orari di chiusura. Già ora molti genitori si auto-organizzano nei pomeriggi per tenere a turno i figli e conciliare tempi di lavoro, tempi familiari e tempi di vita. Il Comune mettendo a disposizione le scuole rende questa autogestione più efficace, più semplice e ne coinvolge tutta la cittadinanza.
Il Comune metterà a disposizione delle associazioni personale per le diverse attività come i ‘nonni in servizio’ e giovani del Servizio civile comunale (si veda il capitolo Sociale Sanità) e predispone una Guida per le associazioni per aiutarle a organizzare al meglio i pomeriggi.
Le associazioni potranno organizzare per i bisogni di personale ‘Banche del Tempo’ e altre forme di impegno a turno di genitori, nonni, pensionati e volontari in base alle disponibilità. Questo costituisce un’opportunità anche per gli anziani di poter contribuire alla vita della comunità e aiuterà il loro stesso benessere.
I dopo-scuola potranno dare la possibilità di completare la formazione strettamente scolastica, mediante la possibilità di apprendere ‘nuovi saperi’, oltre ad arte, musica, teatro, cinema, sport (fruibili a costi sempre più bassi grazie ai nuovi media).
Soprattutto si insegnerà a bambini e ragazzi il ‘saper fare con le mani’, l’autoproduzione, la riparazione, dove possibile si potranno tenere orti-scolastici. Il nuovo modello di sviluppo impone si formare le nuove generazioni re-insegnando l’uso delle mani per fare oggetti, per riparare, per autoprodurre, doti che saranno molto ricercate sul mercato del lavoro.
I dopo-scuola potranno anche essere centri di scambio gratuito di beni e oggetti e luoghi di insegnamento di mestieri pratici e artigianali. L’elenco di esempi può essere molto lungo. E poi il gioco e il concedere spazi e tempi liberi di socialità spontanea, merce sempre più rara per il benessere dei nostri bambini e ragazzi.
Infine le associazioni potranno gestire il trasporto dei bambini e dei ragazzi che fanno sport, coinvolgendo con turni definiti i genitori stessi.
Il costo per il Comune di un’attività del genere sarà limitato ai costi di organizzazione: una tariffa mensile potrà essere chiesta alle famiglie e agli altri utilizzatori, associazioni e volontari garantiranno il personale in aggiunta a quello messo a disposizione dal Comune con il Servizio Civile, le entrate rimanenti (a esempio per pagare gli costi extra di luce e riscaldamento) potranno essere generate con forme di autofinanziamento, ad esempio mediante la vendita di oggetti prodotti (ex prodotti artigianali o degli orti) o mediante l’incasso da spettacoli o concerti concepiti durante i dopo-scuola stessi.
Ogni anno ci sarà una Giornata ‘I Doposcuola in Piazza’ dove associazioni, formatori, educatori, studenti si ritrovano per scambiarsi le buone pratiche e dove saranno premiate le attività, gli educatori, i volontari, i ragazzi più innovativi e creativi creando così un circuito virtuoso.
Le stesse associazioni si adoperano per organizzare il Piedibus per fare movimento, Imparare a circolare in strada, esplorare il proprio quartiere, diminuire traffico e inquinamento, avere bambini più allegri e sicuri di sé che arrivano a scuola più vispi.
L’iniziativa delle scuole aperte è esemplare di come il nostro progetto concepisca un’amministrazione comunale che aiuta i cittadini ad aiutarsi e stringa un patto di collaborazione molto forte con essi.