Obiettivo di una politica per i giovani a livello comunale è quella di facilitare il contributo dei giovani stessi alla vita della comunità e alla vita della città. La desertificazione della partecipazione politica è oltremodo più grave proprio nella fascia d’età che più avrebbe bisogno di buona politica, quella sotto i 25 anni.
Il primo passo per facilitare un cambio di rotta è proprio aprire alla loro partecipazione il tema delle politiche giovanili, cioè le politiche che riguardano loro in primo luogo.
Attraverso questa relazione e questo dialogo anche l’Amministrazione può trarre beneficio perché si apre un canale diretto per la conoscenza delle aspirazioni e dei veri bisogni dei nostri giovani. I cittadini giovani, sebbene lontani dalla politica, mai come ora sono interessati al futuro della loro città poiché il fenomeno dell’emigrazione giovanile, anche nella nostra città, è tornato ad essere un fenomeno significativo.
Per questo non c’è futuro per Padova se non diamo ai nostri giovani la possibilità di contribuire a costruirlo.
Proposte:
Definire e mettere in pratica un ‘Piano integrato per le politiche giovanili’ tramite un’azione inclusiva che coinvolga nel processo creativo tutti gli attori impegnati nel mondo giovanile ed i giovani in primis.
Formazione di una «giunta giovanile permanente», eletta, che dialoghi costantemente con l’amministrazione. La giunta ha carattere consultivo su tutte le questioni generali ma è in parte vincolante sugli aspetti di politiche giovanili e gradualmente può gestire alcune voci di spesa relative al capitolo ‘politiche giovanili’.
Questa giunta può ha potere propositivo verso il Consiglio Comunale, e verso la Giunta vera e propria contribuendo ad aumentare il tasso di innovazione e freschezza delle istituzioni cittadine, che sono certamente democraticamente elette, ma da una popolazione di età anagrafica molto avanzata.
L’innovazione nelle scelte si ottiene anche ascoltando e coinvolgendo nelle decisioni la parte numericamente minoritaria ma in prospettiva più importante della cittadinanza, quella giovanile.
Tutto questo può avere importanti ricadute sulla dinamicità e la capacità innovativa, e quindi anche competitiva, della nostra città, ben oltre gli aspetti strettamente legati alle politiche giovanili.
Benefici:
Ridare cittadinanza alle fasce giovani che ora sono sfiduciate dalla possibilità che le cose possano cambiare, con particolare riferimento al lavoro, allo studio, alla ricerca, alla cultura e al tempo libero.
Costruire assieme politiche giovanili più in sintonia con la cultura giovanile. La cosa si traduce in una migliore efficienza di spesa su questo capitolo. Più risultati a parità di spesa.
Diffondere presso i giovani la cultura della responsabilità verso la cosa pubblica, in questo modo la collettività nel suo complesso si fa carico di una parte importante dell’educazione dei nostri giovani.
Esempi: