“Venimmo per portare la gentilezza, ma non ci fu concesso di essere gentili.” Samuel Beckett
Padova2020 semina gentilezza, anche se non sempre viene capita. Ecco ciò che resta oggi dell'aiuola appositamente creata durante un'azione di "guerrilla gardening" notturna in Via Jacopo Avanzo, al cavalcavia Unita' D'Italia prima della galleria in direzione Stazione FFSS tra la pista ciclabile e la strada.
Là dove adesso c’è solo sterpaglia, ieri c’era una delle svariate “aiuole 2020” trapiantate dai volontari del Movimento Civico Padova2020, sabato notte, nei luoghi abbandonati della città.
Sono 800 piantine di tagete, comprate autofinanziandosi e messe a dimora per abbellire alcuni luoghi simbolo, come la ciclopedonale Sografi-Voltabarozzo, via Avanzo, via Maroncelli, ecc.
Fortunatamente le altre piantine di tagete arancione sono salve e anzi in alcuni casi i residenti le hanno "adottate" offrendosi di annaffiarle regolarmente.
La “guerrilla gardening” o “giardinaggio politico” è una forma di dimostrazione non violenta volta al recupero di spazi abbandonati, messa in atto dai fantasiosi volontari di Padova2020, che si sono dedicati nottetempo a questa simpatica attività di propaganda elettorale.

800 piantine di tagete sono state trapiantate per abbellire alcuni luoghi simbolo, come la ciclopedonale sografi-voltabarozzo.
A chi attribuire la festosa iniziativa?
Naturalmente ai fantasiosi volontari di Padova2020, che si sono dedicati nottetempo a questa simpatica attività di propaganda elettorale.
Fabio Scapin candidato in lista Padova2020, replica ad Amedeo Levorato (Presidente di APS Holding) e a Renato Mazzoncini, A.D. di Busitalia Sita Nord.
“Le nostre proposte non sono affatto irrealizzabili, come vuol far credere chi non ha potuto, o voluto, realizzarle… - ribadisce Fabio Scapin, già consigliere comunale nel gruppo misto, candidato nella lista Padova2020, replicando al Predisente di Aps Holdingche, nei giorni scorsi, aveva contestato il piano di risanamento proposto da Padova2020- Quanto al contratto di leasing, c’è eccome, per l’importante acquisto effettuato l’anno scorso di autobus ecologici a Gpl/metano così come richiesti dal consiglio comunale (non elettrici, come erroneamente riportato), con piano di rimborso in 8/9 anni che potrebbe facilmente essere dilazionato di altri 10 anni, portando quindi al raddoppio del piano di ammortamento senza troppe difficoltà. Questo significherebbe una quota annuale di interessi inferiore vista la situazione di tassi al minimo storico dell’attuale congiuntura economica.
In merito alle corsie preferenziali, è evidente che, portando ad un risparmio, questo di fatto equivale, per il bilancio di una società, ad un “guadagno”, valutabile in circa 2 milioni di euro all’anno per ogni km/h di velocità commerciale in più. Dove mettere le corsie preferenziali lo sappiamo e, in ogni caso, basta che il Presidente Levorato vada a vedere nell’allegato al piano di fusione con Busitalia di cui egli stesso era fautore. Riguardo poi all’esempio citato del comune di Vigonza, si conferma quanto detto e nel sito istituzionale di Aps tale comune compare nella compagine societaria, come tutti possono appurare, con la partecipazione dello 0,012%.
Infine, in merito alle puntualizzazioni di Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di Busitalia Sita Nord dell’8 maggio, ribadisco che le preoccupazioni destate dalle notizie (riportate dal FattoQuotidiano del 30 aprile, e da LANOTIZIAgiornale.it del 14 gennaio 2014 relative alla contestazione della Commissione europea a Trenitalia e FS Logistica e al buco previdenziale del fondo ferrovieri) permangono inalterate, in quanto l’azienda Busitalia è controllata al 100% da Trenitalia".
Link di approfondimento:
Dopo la battaglia (vinta) sul rinvio della fusione Aps Holding-Busitalia, Padova2020 ha continuato a lavorare sul tema del risanamento dell’Azienda di trasporto pubblico e ha presentato alla stampa una bozza di piano per il risanamento.
“Per fortuna siamo riusciti, un mese e mezzo fa, a far saltare l’accordo che prevedeva una fusione a condizioni svantaggiose per la città, motivata dal passivo dell’azienda -ha ricordato Francesco Fiore, candidato Sindaco del Movimento Civico Padova2020. In realtà gli strumenti per riportarla in attivo ci sono, per rinegoziare la fusione invertendo i rapporti di forza; occorre però la volontà politica per attuarli”.
“Dunque risanare si può, e noi di Padova2020 vorremmo farlo -ha esordito Fabio Scapin, gia consigliere comunale nel gruppo misto, candidato in questa lista. Mentre da un lato giungono notizie allarmanti sulle criticità della società Trenitalia, con la cui controllata BusItalia stavamo per andare a fonderci -ammanchi, contributi previdenziali non versati-, dall’altro lato apprendiamo che invece a Verona l’azienda di trasporto pubblico è addirittura tornata in utile dopo anni di passivo. La gestione “In house” si può fare aggiungendo alla compagine azionaria di Aps Holding, oltre ai comuni già presenti come Abano, anche quelli che mancano all’appello come ad esempio Selvazzano, Villafranca, ad un costo che sarebbe irrisorio in quanto la percentuale di partecipazione necessaria è minima: 0,0010 rispetto al capitale sociale di Aps Holding.
Il piano di risanamento che abbiamo realizzato in collaborazione con i dipendenti e alcune sigle sindacali, si sviluppa sostanzialmente su tre leve per riportare in utile l’azienda Aps Holding:
1. Migliorare e implementare le corsie preferenziali: l’aumento di un solo Km/h della velocità commerciale comporterebbe circa 2 milioni di euro in più all’anno di risparmi.
2. Introiti dei parcheggi: come da accordo Comune-Aps, del 2011 , devono essere inseriti nel bilancio di Aps Holding
3. Introiti da Ecopass come a Milano
A questo si aggiunga che, per quanto ci risulta, non è stata sinora sfruttata la possibilità di accedere al fondo della Cassa Depositi e Prestiti in riferimento all’apposito progetto Kyoto2020, né ci risulta, e anche su questo chiediamo chiarimenti all’amministrazione, che sia stata chiesta una rinegoziazione del contratto di leasing sui bus a Gpl/metano acquistati l’anno scorso.
Tutti provvedimenti, questi, che se adottati per tempo avrebbero già sortito l’effetto del risanamento, portandoci in una posizione ben diversa alla fusione. Sembra quasi che si sia voluto arrivare ad una trattativa con Busitalia in condizione di debolezza.”
APPUNTAMENTO
L’8 maggio prossimo, nella sala di via Diego Valeri alle 9.30, incontro pubblico dei dipendenti APS con i candidati Sindaco. Francesco Fiore ha già assicurato la sua partecipazione.
Ivo Rossi continua a far passare per nuove aree verdi quello che in realtà è una cementificazione di terreno agricolo, come nel caso dell’area a perequazione di Brusegana, incuneata tra due corsi d’acqua e soggetta a ristagno idraulico. Nonostante la popolazione di Padova sia in diminuzione, smentendo di fatto le previsioni del PAT (Piano di Assetto del Territorio) approvato lo scorso 21 marzo, si continuano ad approvare Piani Urbanistici che porteranno ad una ulteriore cementificazione del territorio a fronte di 10.000 appartamenti sfitti in città.
Lo strumento della perequazione viene utilizzato dall’Amministrazione Comunale per acquisire superfici che non sarebbe in grado di comprare. Il problema è che il Comune di Padova non ha poi i soldi per realizzare i parchi nelle aree verdi che derivano dalle perequazioni in cambio del permesso a costruire su una parte dell’area.
Mancano i fondi persino per la manutenzione ordinaria del verde in città: i cittadini segnalano infatti la necessità di sfalciare l’erba nei parchi esistenti e la potatura delle piante che invadono i marciapiedi. Se non si è in grado di mantenere le attuali aree a verde, cosa ne sarà di quelle neo acquisite? Perché non lasciare aree alla loro vocazione agricola, come nel caso di Brusegana? A fronte di un mercato edilizio fermo da anni e delle lamentele della categoria dei piccoli proprietari immobiliari circa le difficoltà a vendere gli immobili già realizzati, che senso ha costruire ancora?
Su questa posizione Padova2020 si è scontrata con il reggente Sindaco Ivo Rossi senza riuscire a far arretrare la posizione su un PAT rimasto nel cassetto degli Enti per anni e risalente al periodo pre-crisi economica.
Padova2020 rivendica la necessità di un vero stop al consumo di suolo per puntare sulla rigenerazione del tessuto urbano esistente, anche in chiave di risparmio energetico, non sottraendo superficie all’agricoltura che è l’unico settore che resiste in questo periodo. Solo incentivando il recupero energetico degli edifici esistenti è possibile dare uno sviluppo economico sostenibile al settore dell’edilizia, non certo realizzando nuove case che resteranno vuote.
E intanto una giornata di pioggia manda in tilt la città.
Devis Casetta, capolista al consiglio comunale per Padova2020
Biologo e Consulente in campo ambientale, esperto in gestione dei rifiuti, dei piani di controllo e delle valutazioni ambientali